- Novembre 3, 2021
- Vendita
Come vendere una casa ereditata a Como
Quando si eredita un immobile è facile chiedersi Come farò per vendere questa casa ereditata?
Spesso non si sa come rendere produttivo un immobile ereditato e se già il processo di vendita di una normale abitazione è complicato, come da nostro articolo precedente, quello di vendere una casa ereditata è piuttosto oscuro. Vendere una casa ereditata è possibile, ma è importante stare attenti ad alcune particolarità che riguardano questo tipo di compravendita.
Innanzitutto, bisogna considerare l’aspetto fiscale, è necessario presentare la dichiarazione di successione in modo da calcolare tutte le imposte da pagare, numerose e altamente variabili a seconda che l’immobile diventi o meno “prima casa” dell’erede.
In questo articolo ti aiuteremo a capire come vendere una casa ereditata:
SOMMARIO
- Le pratiche di successione
- Quando si può vendere una casa ereditata
- Le tasse di successione
1. LE PRATICHE DI SUCCESSIONE DI UNA CASA EREDITATA
Una volta ricevuto in eredità un immobile è necessario procedere con tutte le pratiche di successione.
La prima cosa da fare quando si eredita una casa è presentare la dichiarazione di successione all’Agenzia delle Entrate.
La dichiarazione di successione è un documento in cui si elenca tutto ciò che possedeva il defunto o de cuius. In sintomasdelsida.org questo modo sarà possibile determinare le tasse che il contribuente dovrà pagare sull’eredità.
È un atto che a fini fiscali notifica il trasferimento del bene agli eredi e bisogna presentarlo sul sito dell’Agenzia delle Entrate entro un anno dal decesso del de cuius.
Ricorda: questo documento è fondamentale!
Infatti, non è possibile vendere un bene ereditato se non sono state pagate le relative imposte.
Una volta presentata la dichiarazione di successione all’Agenzia delle Entrate si diventa proprietari del bene ereditato.
Non sono finite qui le pratiche, infatti bisogna effettuare l’accettazione dell’eredità. La dichiarazione di successione non basta per mettere in vendita un immobile ereditato.
Come si può accettare l’eredità?
Secondo la legge italiana l’accettazione dell’eredità può essere di due tipi:
- Accettazione espressa:si redige un atto in cui tutti gli eredi dichiarano di accettare l’eredità. Se vi è un testamento è fatta direttamente dal notaio all’apertura, in caso contrario è possibile farla di fronte al cancelliere del tribunale.
- Accettazione tacita: non si ha un atto formale, ma il comportamento dell’erede esprime in una manifestazione della volontà di accettare l’eredità. Per esempio, decidere di abitare nella casa ereditata o di metterla in vendita sono delle manifestazioni di accettazione dell’eredità.
Per vendere una casa ereditata, inoltre, ti servirà anche la trascrizione dell’accettazione dell’eredità.
Infatti, il notaio non può procedere con la stipula dell’atto di compravendita.
La trascrizione dell’accettazione dell’eredità è un documento che attesta che la proprietà dell’immobile è stata trasferita dal de cuius agli eredi. Questo atto ha l’obiettivo di trascrivere il bene ereditato all’interno dei registri immobiliari.
Spesso la trascrizione avviene direttamente durante il rogito per la vendita dell’immobile. Il notaio registrerà direttamente l’accettazione tacita dell’eredità nel pubblico registro presso la Conservatoria che ha competenza provinciale.
Se stai pensando di vendere una casa ereditata contatta un agente immobiliare per farti fare una valutazione. In questo modo avrai al tuo fianco una persona competente che ti saprà consigliare al meglio!
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2. QUANDO SI PUO’ VENDERE UNA CASA EREDITATA
La risposta a questa domanda non è così semplice!
Se l’erede ha dichiarato l’immobile ereditato come prima casa non è possibile vendere l’immobile prima di 5 anni. Nel caso in cui si volesse vendere prima, l’erede dovrà entro l’anno successivo acquistare un’altra dimora che abbia le caratteristiche di “prima casa”.
In caso contrario non solo dovrà restituire all’erario le tasse che ha risparmiato durante il trasferimento dell’immobile (si passa dal 2% al 9%), ma dovrà anche pagare delle sanzioni pari al 30%.
Prima di procedere con la vendita dell’immobile, bisogna inoltre considerare che gli eredi legittimari ovvero coniuge, figli e in loro assenza i genitori del defunto, hanno a disposizione ben 10 anni dalla morte del de cuius per procedere e contestare la divisione dell’eredità.
In questa eventualità l’erede che ha venduto l’immobile potrebbe dover restituire la cifra ricavata dalla vendita agli altri eredi. È quindi importante verificare che non ci siano contestazioni aperte dagli vaginosisbacteriana.org eredi legittimari prima di procedere con la vendita.
Se si volesse vendere dopo 10 anni dall’apertura della successione ci potrebbero essere dei problemi. Infatti, per la legge italiana è possibile accettare l’eredità entro massimo 10 anni e la dichiarazione di successione non basta per affermare di aver accettato.
In caso di mancata accettazione non sarà più possibile per l’erede vendere l’immobile.
3. LE TASSE DI SUCCESSIONE
Dopo aver parlato delle pratiche di successione e di quando si può procedere con la vendita, adesso ci concentriamo sulle tasse da pagare quando si riceve una casa in eredità.
- Tassa di successione: è un’imposta che varia a seconda del grado di parentela. Se il de cuius è un genitore o un coniuge, l’imposta da pagare è del 4% sulla parte di valore dell’immobile che eccede 1.000.000 euro. Se l’immobile vale di meno, le tasse non si pagano.
Se la casa apparteneva ad un fratello o ad una sorella, l’imposta da pagare è del 6% sulla parte di valore dell’immobile che eccede 100.000 euro.
Se l’immobile era di nipoti, zii, cugini di primo grado, cognati e suoceri, la tassa da pagare è hospitalharrywilliams.org del 6% sul valore catastale, senza franchigia;
- Imposta ipotecaria: 2% del valore immobiliare. Se invece l’immobile viene dichiarato come “prima casa” dall’erede, l’imposta è solamente di 200 €.
- Imposta catastale: 1% del valore immobiliare. Come per l’imposta ipotecaria, se ricade sotto il regime di “prima casa”, l’imposta è solamente di 200 €;
- Imposta di bollo: 64 € per ciascuna nota di trascrizione;
- Tributi speciali: eventuali diritti di segreteria;
- Tassa ipotecaria: 35 € per ogni nota di trascrizione.
CONCLUSIONE
Ora che abbiamo chiarito tutti gli adempimenti burocratici necessari è giunto il momento di mettere in vendita l’immobile.
Ricorda che se la casa è di un solo erede, è possibile procedere con la vendita senza ulteriori impedimenti. Se invece l’immobile appartiene a più persone si deve rispettare la prelazione degli altri coeredi. Significa che si deve dare la possibilità agli altri eredi di acquistare la quota prima di venderla.
Se hai deciso di mettere in vendita una casa ereditata contatta un agente immobiliare per supportarti in questo processo. Lavorerai con un professionista che ti aiuterà nella vendita!